sabato 26 luglio 2014

Tipi da spiaggia: 10 vicini d'ombrellone che non vorresti mai avere

  Al cuor non si comanda, ma del resto neanche al bagnino quando assegna gli ombrelloni. E stai pur certo, caro amico, che il karma dell'anno, ancor prima dell'aldilà, ti si riverserà addosso nell'aldiqua proprio durante le ferie. Così le nostre spiagge diventano un girone infernale, con i suoi demoni scelti in base all'intramontabile legge del taglione. Eccone alcuni, accuratamente selezionati dalle schiere demoniache:


1. La lucertola di mare

  Dato che odia l'ombra, non sarà mai sotto l'ombrellone: questa figura ammorba solitamente i vicini di lettino e i frequentatori del bagnasciuga, che oltre alle borse firmate e taroccate dei vucumprà devono schivare anche lei. Trattasi di un essere generalmente femminile (ma da alcuni anni si stanno moltiplicando anche i maschi di questa specie) che passa le sue giornate distesa sul lettino a bordo mare (perché "i raggi solari rimbalzano meglio sull'acqua"), a volte direttamente a mollo o sul pattino del bagnino, completamente immobile come una lucertola al sole. Per vederla in movimento bisogna arrivare in spiaggia piuttosto presto, la mattina: la si troverà intenta a spalmarsi una miscela tossica e fatta in casa di olio solare, burro cacao, catrame, autoabbronzante e altre sostanze segrete che la ricetta della coca-cola a confronto è una bazzecola.


  Una volta steso questo unguento miracoloso, la suddetta si stende pancia all'aria, a volte in topless, rigirandosi di tanto in tanto quando un lato è cotto e l'olio solare inizia a sfrigolare. Vista la sua smania per l'abbronzatura perfetta, non si alzerà finché non avrà raggiunto una tonalità simile al cuoio invecchiato. Per esaltare il colore raggiunto, spesso si ossigena i capelli e non esce di casa senza un rossetto rosa shocking. La sua versione maschile ha i capelli carichi di gel (o del'unguento di cui sopra) e porta costumini striminziti spesso in colori fluo, sfoggia tatuaggi ovunque ed è così palestrato da sembrare un gonfio pallone di cuoio.

  Quando la lucertola si sdraia direttamente sul bagnasciuga ("la sabbia riflette meglio i raggi solari"), la possiamo ammirare nella sua versione 'impanata' perché l'unguento acchiappa-sole è anche una calamita per la sabbia. Per questo scaccerà qualsiasi bambino o passante che osi sollevare granelli nelle sue vicinanze. In ogni caso, i temerari non sono molti: l'odore dell'olio misterioso misto a quello della carne bruciacchiata si sente a due bagni di distanza e basta a tenere alla larga qualsiasi essere dotato di olfatto. I gabbiani però non disdegnano, infatti sopra di lei ce n'è sempre uno stormo.


2. Biancaneve (10 anni e 3 figli dopo)  

  Come la lucertola, solo che è una signorona piuttosto pingue e dalla pelle bianca come il latte. I suoi tentativi di abbronzarsi sono nulli perché di solito è accompagnata dalla famiglia e dai suoi n figli (da 3 a 7, oppure un solo neonato, ma rompiballe a livelli atomici) che le impediscono di rimanere immobile per il tempo necessario ad acquistare un colorito per lo meno umano. Quando finalmente riesce a buttare i figli a mare, è così esausta che si addormenta al sole, restando vittima di bruciature colossali, sempre e solo da un lato del corpo. Ciò fa sì che tornerà a cassa dalle ferie simile a un marshmallow bi-color bianco e rosso.


3. L'Enigmista

  Nonostante il nome da serial killer, questa entità è spesso una signora anziana, o comunque over-70, dall'aria apparentemente innocua, intenta a fare le parole crociate sotto l'ombrellone. Tutto il giorno.
Il pericolo risiede nel fatto che contagia con questa sua malattia anche i propri familiari, persino i bambini, nonché i vicini d'ombrellone, ai quali verranno rivolte domande a raffica e richieste di definizioni che neanche a Lascia o raddoppia nei tempi d'oro. Gli unici momenti di pace saranno nelle ore più calde, tra le 11 e le 15, perché in quanto anziana, l'Enigmista si stanca in fretta sotto il sole e il pomeriggio, se si è fortunati, non scende in spiaggia e si dedica al riposino.


4. La Comare

  Per essere una Comare professionista occorre:
- saper attaccare bottone a ogni occasione
- avere un tono di voce particolarmente alto e una capacità vocale di vari decibel, per meglio modulare l'intensità (in rialzo) la mattina presto e durante l'orario siesta
- conoscere tutti i vicini d'ombrellone, nome, cognome, stato civile, provenienza, numero di mogli, figli e amanti, coordinate bancarie e codice fiscale
- non dimenticare di fare complimenti a ogni bambino incontrato (con subdola raccolta di informazioni, come sopra: nome, cognome, età, eventuali fratelli o sorelle, paternità presunta e reale, malattie, vaccini, voti in pagella)
- avere una memoria di ferro, necessaria per sorprendere ogni vicino con richieste di informazioni circostanziate e precise sui propri parenti o affari

  Il compagno e nemesi della Comare è il Commentatore. Si occupa della rassegna stampa della spiaggia. Non c'è notizia, sportiva e non, che non venga passata al vaglio, con tanto di dibattito (al parco bocce), ospiti in studio (al bar) e sondaggi di opinione (tra i vicini d'ombrellone, appunto).


5. Il Nonnino del giornale

  Il Nonnino compare sulla spiaggia solo nei giorni ventosi. In via d'estinzione a causa del dilagare di tablet e piattaforme elettroniche per la lettura, continua la sua lotta personale contro la Natura in stile il Vecchio e il mare, cercando in ogni modo umanamente possibile di leggere il Sole 24 Ore controvento. E fallendo rovinosamente, spargendo pagine e brandelli di giornale per tutta la spiaggia.
  Compare del nonnino del giornale, è il Signore che gioca a carte. O, almeno, che ci prova. Perché anche lui non riesce a rassegnarsi al fatto che stendere una mano di Machiavelli sul lettino con 13 nodi di vento non sia una buona idea.


6. La Mandria terronica 

  Trattasi di famiglia numerosa, con tanto di nonne, nonni, prozii, cugini di terzo grado e vicini di casa al seguito, più l'immancabile asilo nido di pargoli, solitamente proveniente dal sud Italia. Per dare ombra a tutta la famiglia allargata, i capi-mandria innalzano veri e propri accampamenti che prenderanno una buona metà della spiaggia. Se la mandria si sistema 'alla Vodafone' (tutt'intorno a te), scappa o preparati psicologicamente e fisicamente agli orari dei pasti.


  La vera Mandria terronica dà infatti il meglio di sé allo scoccare delle 12 in punto. Mamma-orsa sfodererà infatti dalla sua borsa-frigo stile Mary Poppins la soppressata, la peperonata, il soffritto di cipolle e la parmigiana di melanzane, cominciando la distribuzione di pane, pasci, dolce, caffè e ammazzacaffè. Il lato positivo è che verrete coinvolti in questo rito che andrà a vanti fino al tramonto. Attenzione alle coliche in acqua: per digerire tutto non bastano le 3 ore canoniche. Rimanda il bagno al giorno dopo.


7. Il Racchettaro (alias giocatoris instancabilis)

  Fior di scienziati non hanno ancora ben capito di cosa siano fatte le sue piante dei piedi. Secondo alcune teorie sono di titanio, per meglio sopportare la temperatura lavica della sabbia all'una del pomeriggio. Quanto a trattenere i liquidi, è meglio di un cammello: corpo scolpito e asciutto, anche se verserà sul campo ettolitri di sudore, è immune al calo di zuccheri e ai colpi di sole. Dalle 9 di mattina è già lì, con il malcapitato avversario (a rotazione: la ragazza, gli amici, i parenti, il bambino smarrito al bagno in attesa che i genitori vengano a prenderlo) e andrà avanti fino a sera. Si è evoluto nelle ultime stagioni e ha appreso anche l'arte del calcio-tennis. Predilige i bagni sportivi, dove può trovare degni avversari e organizzare tornei all'ultimo sangue di beach-volley, ma non disdegna i piccoli stabilimenti purché abbiano una superficie abbastanza grande anche solo per una pista da biglie.
  Se avvicinandoti al tuo bagno senti un suono secco e ritmico, cambia stabilimento: il Racchettaro ha già marcato il territorio.


8. L'Animatore (detto anche il Tormentatore infernale)



  Non è un vicino d'ombrellone, ma ci sarà sempre. Sulla Riviera è chiamato anche 'Attila', in quanto annoverato tra i flagelli di Dio, subito dopo la peste e l'invasione di cavallette. Lo si può sentire arrivare da lontano, accompagnato dall'immancabile colonna sonora di pseudobrani danzerecci di stampo finto-latinoamericano, nonché veri e propri fossili come il Gioca Jouer e la Macarena. Accompagnato da uno stuolo di ragazzine sognanti, Milf speranzose e palestrati in crisi d'astinenza da sollevamento pesi, prenderà presto possesso del bagnasciuga con una massa danzante che ingloberà metà dei passanti, mentre gli altri cadranno come mosche davanti alla sparatoria di decibel delle casse.

  Non serve far finta di dormire, amputarsi una gamba, fingersi paraplegico. Troverà il modo di coinvolgerti nell'ultimo ballo di gruppo, alla ginnastica dolce, a quella strong, al pilates in acqua, allo step subacqueo e al fitness pre-maman. Anche se sei un uomo.


9. I Piccioncini

  In ogni girone infernale che si rispetti, non mancano i lussuriosi. Queste coppiette felici sono tanto fastidiose quanto affiatate. Arrivano insieme, fanno il bagno insieme, passeggiano mano nella mano, si spalmano amorevolmente la crema, si sdraiano in due sullo stesso lettino, condividono lo stesso telo. Si baciano in continuazione, tanto da essere campioni mondiali di apnea. Sono come quei pappagallini che non possono vivere divisi. Salvo durante il Dramma estivo. Perché c'è sempre un dramma estivo: la telefonata di un ex, uno sguardo di troppo alla bellezza in bikini, la mamma/suocera in visita, un drink di troppo in discoteca.
Ha ragione lei, ha ragione lui: dopo un po' tutta la spiaggia sarà schierata nella dolce guerra, guidata ovviamente dalle Comari di zona. L'unica cosa da fare è fingersi svizzeri (indi geneticamente neutrali), prendere un pacchetto di pop-corn e godersi la telenovela.


10. Il Branco (ovvero la comitiva di amici)

  Hai presente quelle auto minuscole da cui escono almeno venti clown? Ecco, così diventerà l'ombrellone accanto al tuo, appena l'orda di meno-che-ventenni si approprierà dell'area. Troppo squattrinati per noleggiare il numero di strutture adatto a dare ad ognuno la sua ombra, si affolleranno in dieci sotto un unico ombrellone e su un unico lettino. Usato come portaborse, perché loro si stenderanno con i teli direttamente sulla sabbia. Insomma, in meno di mezz'ora si sarà creato un accampamento tuareg, con tanto di sistema di tende per ampliare la zona d'ombra.

  Il Branco si muove compatto, come un unico organismo: è l'ora del bagno? Tutti a fare il bagno, smuovendo colonne di sabbia come bisonti in carica. Pisolino? Tutti sdraiati, ammassati l'uno sull'altro per un francobollo d'ombra. Sigaretta? Prega che abbiano noleggiato il posacenere e rassegnati, perché una nuvola di fumo coprirà presto il sole. Aperitivo? Scappa finché sei in tempo. Perché una decina di ragazzi in preda al primo spritz di stagione è paragonabile per danni a un terremoto di grado 7 nella scala Marcalli.




Nessun commento:

Posta un commento